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INTRODUCIAMO I SIPARI

 
   

       Le motivazioni sull'introduzione dei sipari sono molteplici (1). Ormai, del resto, sono impiegati in tutti i tornei internazionali e campionati italiani, e quindi non sono più un problema per i giocatori agonisti. Alcuni club lo impiegano nei tornei a squadre e in qualche torneo Mitchell in modo da consentire anche ai meno esperti un minimo di pratica.

 

 Indubbiamente è più bello giocare senza sipari, ma oggi il problema non è solo quello di dire se “a me piace o non piace” il sipario. Giocando in competizione con i sipari si danno maggiori garanzie agli avversari e si è anche maggiormente tutelati (potete tranquillamente attaccare come ve pare!).

Le motivazioni dell’impiego dei sipari sono note a tutti, tuttavia tra i vari argomenti a favore…

 

Sipari SI, sipari NO, questa è la domanda…

Volete la risposta? Sicuramente SI!

Perché?

 

“meno distrazione = più attenzione”

“più attenzione = più concentrazione”

“più concentrazione = più tecnica e risultati”
 

 

SIPARIO

DESCRIZIONE DELLE OPERAZIONI al tavolo

  • Nord ed Est siedono dalla stessa parte del sipario
  • La sequenza è la seguente:
    • Si pone il board sul carrello
    • L'apertura è chiusa (e così deve rimanere per tutto il periodo licitativo) in maniera tale che il carrello possa appena passare sotto di essa.
    • I giocatori estraggono le carte dal board.
  • Le chiamate vengono effettuate mediante cartellini licitativi (bidding box).
  • Il giocatore pone la chiamata selezionata in maniera tale che sia visibile solo dal lato del giocatore che ha effettuato la chiamata.
  • La prima chiamata di un giocatore deve toccare l'estremità sinistra del suo segmento di carrello e le successive chiamate dovranno essere parzialmente sovrapposte con cura ed in maniera omogenea verso destra.
  • Dopo che due giocatori seduti dallo stesso lato del sipario avranno effettuato le loro. chiamate, Nord o Sud (a seconda del caso) spingono il carrello verso il centro del sipario in maniera tale che sia visibile solo ai giocatori dell'altro lato (i giocatori sono responsabili del fatto di poter prendere visione di tutte le chiamate poste sul carrello).
  • Essi effettuano le loro chiamate nella stessa maniera ed il carrello viene spinto di nuovo dall'altro lato.
  • Questa procedura continua sino a che la dichiarazione non è terminata.
  • Dopo che i quattro giocatori hanno avuto la possibilità di rivedere la dichiarazione (equivalente al diritto di ottenere la ricapitolazione della dichiarazione), i giocatori ripongono i cartellini licitativi nei rispettivi contenitori.
     

Dopo che un attacco legale è stato scoperto, il sipario viene aperto il minimo necessario per permettere a tutti i giocatori di vedere le carte del Morto e le carte giocate in ogni presa.

 

ALERTS & SPIEGAZIONI

 

Un giocatore che effettua una chiamata da allertare deve avvisare il suo compagno di sipario, il partner dovrà allertare quando il carrello arriva dall'altro lato del sipario.
L'Alert deve essere effettuato ponendo il cartellino Alert sopra l'ultima chiamata del compagno di sipario nel suo segmento di carrello; il giocatore che ha ricevuto l'alert deve confermare di averne preso nota ritornando il cartellino all'avversario.


 

(1) L’OPINIONE GENERALE

In merito all'introduzione del sipario, riportiamo questo articolo pubblicato nel 1979  (Rivista Bridge D’Italia/gennaio/79)

1. Esiste ormai da tempo un certo diffuso malcontento riguardante sia la correttezza formale sia quella (anche se spesso si deve fermare al limite di generico sospetto) sostanziale di un notevole numero di giocatori (in un gioco dove il fairplay dovrebbe essere il quinto invitato d'obbligo ad ogni tavolo).
Giocatori con decenni di onesto «servizio» abbandonano, non senza manifestare una punta di nostalgia, le competizioni; le nuove leve si sorprendono improvvisamente in balia del furbettismo dilagante; gli animi di tutti  si sono inaspriti determinando  quella atmosfera da «coltello  sotto il tavolo» che impregna ormai quasi tutte le competizioni.

2. Giocatori veramente scorretti ne esistono parecchi: sicuramente più di due. Se ne parla più o meno apertamente, molti li conoscono, vengono additati furtivamente e i loro nomi frullati nel mixer del pettegolezzo: sono quei giocatori che hanno solidificato la personale convinzione che l'intero bagaglio delle informazioni illecite più che un arte è un mestiere; gente che stravinta la battaglia con il piccolo della propria coscienza, compie strane evoluzioni con le carte in dotazione o con la sigaretta o con le dita o con gli occhi per segnalare nascostamente ma diligentemente al compagno onori e distribuzioni della mano.

    Ma accanto a questi benemeriti solo un gradino più in basso o più in alto a seconda di come si voglia considerare la graduatoria, esiste un numero sicuramente maggiore anche se dai confini fumosi di giocatori che esitano nel giocare la carta singola o si attardano a rispondere alla carta di attacco del compagno (bada me! sto facendo un preferenziale!) o forniscono a denti stretti e solo se richiesti informazioni lacunose su tutti i piccoli segretucci del loro sistema «X modificato» vera selva di sottointesi e annunci anomali, eccetera (l'elenco non ha la minima pretesa di essere completo). Il fatto curioso è che sono proprio questi dilettanti della scorrettezza, incrollabilmente convinti di non sconfinare mai dal lecito, a scagliarsi per primi e più accanitamente contro i professionisti dell'inganno: e tutto questo aumenta terribilmente la confusione.

3. La giustizia sportiva si muove, quando si muove, con passo che ai più appare lento e stentato ed effettivamente sarebbe duro cercare di portarla ad esempio di efficienza e dinamismo.

Certo l'impressione che una certa impunità incoraggi i nuovi drappelli ad unirsi alle schiere dei campioni dell'inganno ha ragione di essere: d'altra parte la giustizia sportiva procede con il passo dell'elefante, attenta a come deve essere a rispettare una macchinosa procedura che renda le decisioni inattaccabili sul piano formale e tesa, per quanto riguarda la sostanza, alla ricerca troppo spesso infruttuosa delle prove sicure. Qui cominciano le difficoltà: la stessa dichiarazione eterodossa, la stessa giocata estrosa possono essere sì provocate dalla tempestività ed efficienza di un segnale ma anche da un improvviso colpo di genio o dalla impennata arteriosclerotica di una mente gelatinosa. E' solo il ripetersi della circostanza e sempre senza danno apparente che appesantisce il sospetto ma mai al punto di dare la certezza legale del dolo. Ma è soprattutto la cronica penuria di sollecite ed ufficiali segnalazioni da parte di coloro che si ritengono danneggiati che mette i signori preposti alla giustizia sportiva nella impossibilità materiale di crearsi tanti bei nemici con l'amministrazione del loro impegno.

4. Tutti i precedenti stati di cose portano ineluttabilmente ad un fiorire di sussurri di corridoio, ad accuse che si limitano ad essere sottointese da un comportamento volutamente scortese o peggio dallo scoppio improvviso della rissa al tavolo. E' quindi non senza una sua primitiva giustificazione colui che ha preteso di interpretare come una beffa la relativamente recente disposizione della Federazione caldeggiante adeguate sanzioni per chiunque lanci accuse di scorrettezza che non è in grado di provare: quando poi si parla di prove il discorso si fa periodico chiudendosi graziosamente il circolo con quanto prima esposto.

C. Eugenio Santella

DIETRO IL SIPARIO

di Luigi Firpo

SIPARIO E IPOCRISIA

di Guido Barbone

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La nostra
proposta:

 

 

 

 

 

Salsomaggiore:  Finale Campionato Società 2005

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