SCUOLA BRIDGE MULTIMEDIALE

Il Bridge è o non è un gioco di coppia?

by Michele Leone

Un problema risolto con l'aiuto del medico

Un uomo ha avuto una sola gran passione nella sua vita: il gioco del Bridge.
E' arrivato alla pensione, può finalmente giocare quanto vuole, ma i suoi occhi cominciano a fare cilecca e non riesce a vedere le carte degli avversari.
Non volendo assolutamente abbandonare il suo hobby preferito, decide di andare a fare una visita dall'oculista.
Il dottore dopo un’attenta visita:

- Mi dispiace, per la sua vista non c'è niente che si possa fare, è l'età. Però conosco un vecchietto che ha una vista perfetta... ci vede come un'aquila!

- E questo che cosa c'entra con la mia vista?

- Beh, visto che anche lui è in pensione, potrebbe portare questo vecchietto con lei a giocare a bridge, così lui vedrebbe le carte in gioco! Il bridge non è un gioco di coppia?

- Ha ragione! Mi dia il numero di questo vecchietto!
Il giocatore si mette d'accordo con il nonnetto e lo va a prendere.

Vanno al primo torneo, l’avversario gioca la carta d’attacco e chiede al vecchio:
- Allora... hai visto la carta?
- Certo che l'ho vista!
- E hai visto che carta era?
- Certo! Benissimo!
- E allora?
- Non me la ricordo...

Il mio medico
è un genio!

MEDICINA: PILLOLA 'SALVA-MEMORIA' IN SPERIMENTAZIONE

MIGLIORA COMUNICAZIONE FRA NEURONI

Una pillola salva-memoria. Secondo i primi test, la molecola, messa a punto da un ricercatore dell’Università della California, e’ in grado di aiutare gli smemorati, ma anche la capacità di concentrazione dopo notti insonni. Al momento e’ solo una sigla, CX717, ma per lo scienziato che la sta sperimentando potrebbe essere utilizzata per trattare il ‘jet lag’, per le malattie neurologiche come l’Alzheimer. e per tutti gli allievi bridgisti che affermano di non essere in grado di ricordare le carte.